STORIA
LE ORIGINI DI RO-NI
Vibrazioni. In tutto quello che faccio trovo sempre una
grandezza fisica che è la vibrazione.Da ingegnere mi sono occupato di tante cose, di tante
analisi, in settori svariati, la dove venivo chiamato, ma anche quando non
fosse il tema principale c’era sempre un elemento presente che approfondivo: le
vibrazioni. In tutto questo appassionante lavoro con me c’era sempre un
orologio, rigorosamente meccanico, ed ogni volta che mi soffermavo sulle
vibrazioni, mi fermavo pochi istanti ad ascoltare il ticchettio dell’orologio.
Il pensiero era sempre lo stesso: ma queste vibrazioni danneggeranno il mio
caro orologio?
Da sportivo ed appassionato ho praticato e pratico svariati
sport, così scendendo da una montagna sulla sella di una bicicletta, in sella
ad una moto da trial o da cross o da viaggio, sopra un paio di sci, su un campo
da tennis, su una pista di auto, ma anche ascoltando un violino, insomma
dovunque fossi lo sguardo scappava sempre sul caro orologio chiedendomi per un
istante : cosa starà succedendo li dentro al piccolissimo motore pulsante in
mezzo a tutte queste vibrazioni?
Dopo qualche anno di frequentazione dell’atelier di
preparazione di moto off-road del mio caro fratello, grande preparatore
nell’orbita delle moto da fuoristrada dei vari campionati internazionali e del
mondo, osservando la lavorazione a mano di alcune teste dei motori e della
bellezza dei vari componenti lucidati a specchio che stanno racchiusi la dove
scoppia la benzina mi venne piano piano una inarrestabile …voglia. Dissi a mio
fratello: voglio portare la tecnica dei motori nell’orologio, la tecnica del “race”, una tecnica che ormai da anni ci
appassiona. Lui non si fermò di lavorare e mi disse….”qui c’è tutto e tutti i
materiali più hi-tech che si possano trovare e fortunatamente sono testati in
condizioni estreme da anni”.
Da quel momento, non c’è stato un secondo della mia vita in
cui una parte della mia mente non pensasse costantemente al mio Hyperwatch. Si
proprio così l’Hyperwatch.
Ma perché L’Hyperwatch? Non mi dilungo sul tema complesso e
articolato di cui potremmo discutere giorni, ma fondamentalmente dico che
l’obiettivo è la creazione di orologi che siano prestazionali tanto in
laboratorio quanto nella vita e nell’uso più svariato che ognuno ne voglia
fare. Per fare questo serviva innovare ciò pensare diversamente al
concetto di segnatempo che tradizionalmente è focalizzato sul movimento. Non
sono un orologiaio e credo fermamente che i fantastici creatori dell’800
abbiamo definito ciò che andava definito e che oggi i migliori atelier svizzeri
di produzione sanno perfezionare. Pertanto individuato il miglior atelier in
cui sviluppare il motore serviva creare intorno allo stesso un sistema
integrato a protezione del cuore pulsante. L’automobile, la supercar anzi
l’hypercar: da grandissimo amatore del genere ho dovuto comunque con grande
passione approfondire il tema, ma alla fine escludendo per un attimo
l’elettronica la questione per dominare le forze è stato il concetto di
handling. Handling, per quanto mi riguarda lo intendo come un sistema integrato
di gestione ed impostazione della dinamica della vettura.
Ok, ci
siamo devo creare l’handling per i miei hyperwatch. E così nasce il tema dei
sistemi di assorbimento delle vibrazioni e dei materiali che per natura fossero
essi stessi assorbitori o dissipatori di vibrazioni. Poi l’idea di un orologio
ancora più evoluto con vero e proprio sistema di sospensione tridimensionale
integrato. Per qualche mese il cerchio delle idee non si chiuse ma una domenica
pomeriggio, mentre con mio padre guardavo il GP di F1, vidi a rallentatore il
comportamento della sospensione della vettura all’impatto con il cordolo:
finito. Era domenica, corsi subito nel mio studio dove su ogni tavolo vi erano
fibre di carbonio di ogni genere e spessore disseminate, presi una lima, una
tela e piano piano rudimentalmente andai a creare una lamella in fibra di
carbonio che oscillava in ogni direzione: stava nascendo una meraviglia che
oggi si chiama R-T-1.
L’arte e la passione del disegno l’ho appresa da mia madre,
ma il disegno perfetto poteva essere un problema derivante dai gusti personali
degli attori e valutatori coinvolti. Decisi che nessuno poteva dare giudizio e
pertanto la definizione delle linee doveva essere affidata alla storia
dell’arte, ai maestri che tanto ho studiato nei miei percorsi scolastici e di
lavoro. La risposta è solo una: affidarsi alla sezione aurea. Le proporzioni
perfette stabilite dal rapporto aureo
dettato dai maestri hanno definito le linee del nostro design di cui siamo solo
esecutori finali. I fornitori dei materiali speciali non furono un problema
grazie al know-how di mio fratello ed una serie di fortunate ma non casuali
coincidenze, infatti dopo i primi orologi, mi si aprirono le porte di
importanti atelier che producono i migliori movimenti per orologi nel mondo
dell’alta orologeria.
La manifattura quale arte manuale per realizzazione e
finitura di componenti è un valore aggiunto che diamo a orologi hi-tech per
coniugare ingegneria ed arte. L’arte della lima e delle finiture manuali sui
metalli è un’arte che ho osservato per
decenni nelle mani di mio papà e anche questo valore aggiunto non l’ho
dovuto inventare ma stava nel dna di famiglia. Per pensare, per fermarsi e concentrarsi, per avere la mente
libera, per avere l’ossigeno che diretto arriva nei punti più remoti ma
necessari c’è stato e ci sarà sempre solo l’Engadina, le Alpi svizzere,
St.Moritz: la dove le vibrazioni sono perfette. Ed è per questo che in questa
terra ci siamo localizzati. Terra amata questa, dove fin dai 6 anni , fra Davos e St.Morizt, ho passato le
estati, dove mio nonno paterno lavorava e mio nonno materno commerciava, la dove ho passato i più bei momenti della vita e
dove mi sento a casa. Dove la mia mente, sotto i fiocchi di neve, ha partorito
questo sogno.
Non mi sono più fermato, è nato il marchio RO-NI, Nicola
Rosa, è nata una struttura, la ricerca è costante, la voglia del team è
costante, le richieste di partecipazioni allo studio e sviluppo sono sempre più
presenti e lo spirito di innovazione cresce ogni giorno in noi e nei nostri
preziosi sostenitori.
Niente viene per caso.